a cura della redazione, 29 giugno

La ricerca archeoacustica è focalizzata sul dare vita ai suoni prodotti da persone nel lontano passato. Nessuna registrazione uditiva resta e gli strumenti o non esistono più o sono estremamente rari. Un'eccezione sono le rocce suonanti, note come “litofoni”, che suonano quando vengono colpite. Uno studio, svolto su  una pittura rupestre delle montagne Cederberg, nella provincia del Capo Occidentale del Sud Africa, risalente ad almeno 2000 anni fa. 

Le figure umane in questo dipinto sono state interpretate come guaritori che impugnano fruste e che eseguono una trance-dance. Le fruste da mosca erano un accessorio importante per la danza. Ma i risultati suggeriscono che quelle fruste per mosche sono in realtà strumenti musicali di un tipo noto come "!Goin !Goin" , un nome che esiste solo nell'ormai estinta lingua Xam parlata dai cacciatori-raccoglitori nell'Africa centro-meridionale. 

Il "!Goin !Goin" è un aerofono: questi strumenti producono suoni creando vibrazioni nell'aria quando vengono fatti ruotare attorno ai loro assi. Per raggiungere questa conclusione gli studiosi hanno combinato le tecniche di recupero delle immagini digitali con strumenti creati da modelli a grandezza naturale. Gli otto strumenti sono stati suonati in uno studio sonoro di Città del Capo e i suoni sono stati registrati. 

Il suono prodotto dagli strumenti ricreati corrisponde in modo convincente allo spettro sonoro (90 – 150 Hz) prodotto da un modello simile del XIX secolo dell'aerofono !Goin !Goin , che è archiviato nella Kirby Collection of Musical Instruments, curata dal Collegio della Musica dell'Università di Città del Capo. Si tratta di un suono ronzante come quello di uno sciame di api. Difatti i cacciatori-raccoglitori di lingua Xam associavano il suono del !Goin !Goin alle api mellifere. 

Sono arrivati persino a dire che con il !Goin !Goin potevano "spostare le api”. Il dipinto di Cederberg è uno dei soli quattro esempi conosciuti associabili all'aerofono nella regione dell'Africa meridionale. Altri dipinti sono stati al momento interpretati come illustrazioni di fruste. I risultati suggeriscono la necessità di maggiori approfondimenti nello studio delle pitture rupestri, in quanto, alcune delle raffigurazioni della frusta volante potrebbero essere rivisitate in chiave musicale. Il che rende la trance dance degli individui rappresentati ancora più credibile. È noto che tutti i sensi, non solo la vista, presentino allucinazioni in stato di trance e che l'allucinazione uditiva più frequente, quella del ronzio, è interpretata come il suono delle api, del vento impetuoso o dell'acqua che cade.


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