Un secondo sarcofago di piombo, che ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio enigma, è stato rinvenuto nella cattedrale francese.Un elemento unico di tale sepoltura è la forma antropoide del sarcofago, modellato per adattarsi al corpo del defunto. La bara, inoltre, conteneva i resti di un sudario...


a cura della redazione, 10 dicembre

Lo scorso marzo abbiamo parlato del ritrovamento di un sarcofago sotto la navata di Notre Dame, a Parigi. Ne aveva dato notizia l'Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP), incaricato di scavare il sito prima dell'inizio dei lavori di restauro dopo il violento incendio che aveva devastato la cattedrale il 15 aprile 2019. Inaspettatamente però, durante le indagini è emerso, a un mese di distanza, un secondo sarcofago di piombo, che ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio enigma. 

I due sarcofagi sono stati trasportati all’Istituto Forense dell'Ospedale Universitario di Tolosa, dove sono stati esaminati tra il 21 al 26 novembre scorso. Lo studio è stato condotto con indumenti protettivi e strumenti sterilizzati per salvaguardare i lavoratori dal rischio del piombo e le tombe dalla potenziale contaminazione umana. 

Dall'ultima nota stampa, diramata ieri (9 dicembre), scopriamo che si tratta di due sepolture d'elite che risalgono a periodi diversi, e forse molto distanti tra loro. Il secondo sarcofago, infatti, lascia un velo di mistero sulla sua identità e sulla data di sepoltura: rinvenuto in uno strato archeologico più profondo, non era etichettato come il primo feretro da una targa in bronzo, che identifica lo scheletro "più giovane" come Antoine de la Porte canonico della cattedrale di Notre Dame, morto nel 1710. Inoltre, il metodo d'inumazione e alcune caratteristiche insolite per l'epoca lascerebbero dubbi persino sulla retrodatazione della seconda sepoltura, che potrebbe essere anche più antica del XIV secolo.

Un elemento unico di tale sepoltura è la forma antropoide del sarcofago, modellato per adattarsi al corpo del defunto. La bara, inoltre, conteneva i resti di un sudario, foglie all’altezza dell’addome e fiori intorno alla testa, come una corona. I resti scheletrici indicano che il defunto era un uomo di età compresa tra i 24 e i 40 anni. Il suo osso pelvico e la parte superiore delle gambe mostrano che cavalcava fin dalla tenera età e per tale ragione i ricercatori lo hanno soprannominato “il cavaliere”. Oltre a soffrire di una specie di malattia cronica che gli aveva distrutto quasi tutti i denti, quando era solo un bambino il suo cranio, legato con una fascia, era stato deformato. 

La modifica deliberata del cranio è una pratica diffusa in diversi continenti e risale a decine di migliaia di anni fa, utilizzata anche dall’aristocrazia francese e in Italia nell’alto Medioevo. Basti guardare il ritratto di una principessa della Casa d'Este di Pisanello esposto al Louvre. È interessante notare, però, che la parte superiore della calotta cranica del nostro "cavaliere" era stata segata, prova inequivocabile, secondo i ricercatori, che fu imbalsamato. Una pratica, questa, estremamente rara nel Medioevo...


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a cura della redazione, 14 marzo

Una bara antropoide di piombo è stata appena scoperta all'incrocio del transetto di Notre-Dame di Parigi. Gli archeologi dell'Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP), incaricati di scavare il sito prima dell'inizio dei lavori di restauro dopo il violento incendio che aveva devastato la cattedrale il 15 aprile 2019, hanno portato alla luce un vecchio sarcofago sotto la navata dell'edificio. La prima analisi dei resti contenuti nel livello del terrapieno che lo sovrasta indica una datazione presunta della sepoltura intorno al XIV secolo. Per il momento non sappiamo chi riposi nella bara. 

Gli archeologi hanno portato alla luce il sarcofago nel cuore stesso della cattedrale, dove si intersecano il transetto e la navata, quindi l'individuo sepolto lì deve essere stato qualcuno di importante, probabilmente un dignitario della chiesa. Notre-Dame fu l'ultima dimora di diversi personaggi di spicco, ma questa è la prima volta che viene trovato un sarcofago intatto ben conservato.Il sarcofago è stato trovato al centro di una rete di tubi di riscaldamento in muratura del XIX secolo. Una mini telecamera endoscopica infilata nel sarcofago ha confermato che il contenuto è intatto. Si possono intravedere pezzi di stoffa, capelli e soprattutto un cuscino di foglie in cima alla testa, un fenomeno noto quando venivano seppelliti i leader religiosi.

Secondo gli studiosi, il fatto che questi elementi vegetali siano ancora all'interno significa che il corpo è in un ottimo stato di conservazione. La sua scoperta aiuterà a migliorare la comprensione delle pratiche funerarie nel Medioevo. A pochi metri dal sarcofago, ai piedi del coro, gli archeologi hanno scoperto i resti spezzati di un antico paravento, il tramezzo tra il presbiterio e la navata che era una caratteristica comune nelle chiese del tardo medioevo. Il paravento di Notre Dame era scolpito nella pietra e presentava numerose statue dipinte con colori vivaci. 

Fu costruito nel 1230 e rimase in vigore fino all'inizio del XVIII secolo, anche se i paraventi caddero in disgrazia a metà del XVI, quando il Concilio di Trento richiese che la Messa fosse resa più accessibile alla congregazione. La pesante barriera fisica che bloccava la vista dell'altare da parte dei fedeli fu allora eliminata. Nonostante la demolizione, gli archeologi hanno trovato numerosi frammenti di pietra, tra cui la testa di un uomo barbuto, accenni vegetali e due mani giunte.


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