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OTTOBRE 2011

Gli scienziati del CERN hanno affermato di aver scoperto come suonerebbe l’elusiva particella di Dio una volta che questa venga generata durante i test presso il Large Hadron Collider (LHC) di Ginevra. Il progetto è volto a sviluppare un possibile modo di “ascoltare” gli esperimenti dell'LHC per rendere più facile la riconoscibilità del cosiddetto Bosone di Higgs quando verrà prodotto. Questa particella è l’attuale Santo Graal della scienza. Finora non trovato, ma solo teorizzato, si crede sia in grado di fornire la massa a tutte le altre particelle dell'universo. I ricercatori del CERN in Svizzera hanno impiegato files audio provenienti da strumenti comuni come pianoforti e cembali e poi ne hanno modulato i suoni per adattarli al modo in cui essi credono suonerebbero le particelle una volta create. La dottoressa Lily Asquith ha simulato il suono del bosone di Higgs con uno strumento di grandi dimensioni denominato Atlas La Asquith ha lavorato con degli ingegneri del suono ed un compositore per convertire in suoni i dati previsti dalle collisioni, nonché i risultati degli esperimenti reali presso l’LHC, grazie ad un processo noto come “sonificazione”. L’LHC crea collisioni di particelle particelle subatomiche a velocità molto prossime a quella della luce. Gli atomi di idrogeno vengono spogliati dei loro elettroni e i protoni rimanenti vengono accelerati con dei magneti in direzioni orarie e antiorarie in tutto l’LHC. Una volta che si avvicinano alla velocità della luce i protoni vengono fatti collidere. Una massa di diversi rivelatori, tra cui Atlas, monitorano le collisioni per vedere cosa succede alle particelle all'interno dei protoni interagenti in seguito all’enorme quantità enorme di energia creata. Archer Endrich, un ingegnere del software che lavora al progetto, ha dichiarato alla BBC che alcuni degli scienziati che lavorano al progetto, mentre ascoltavano i suoni, si sono sentiti vicini ad una esperienza religiosa. «Ti senti più vicino all’affascinante mistero della Natura e c'è tanto e tanto da imparare man mano che vai in profondità» ha affermato lo scienziato. «Quando si ascoltano i suoni delle particelle stai apprendendo qualcosa a proposito delle particelle stesse impossibile da conoscere in altro modo». I ricercatori utilizzeranno proprio questi suoni quale strumento per individuare l’elusivo Bosone di Higgs, ovvero detta “la particella di Dio”. È interessante che i massimi segreti della creazione vengano cercati dai fisici proprio mediante il mezzo stesso attraverso cui la crea- zione si è generata e si alimenta, il Logos, il Suono, la Parola, tanti modi differenti per indicare in diverse epoche e tradizioni un solo concetto: la Vibrazione. I libri sacri e i testi filosofici classici, per chi ha occhi per vedere, sono dei veri e propri saggi di fisica quantistica. Volete un esempio? Quando Platone nel Filebo afferma che «Quel che viene chiamato Sempre Essente è costituito da Uno e da Molti, e ha congiuntamente alla sua natura le caratteristiche del limite e dell’illimitato» non fa che indicare le caratteristiche dell’atomo, che ha una doppia natura, qualle di onda (l’illimitato) e quella di particella (limite). Dunque la moderna ricerca fisica, per penetrare e comunicare i segreti della genesi, applica gli stessi sistemi dell’antica Tradizione primordiale, sebbene con terminologie e strumenti differenti. Vi ricordo che stiamo organizzando nuovi viaggi le cui pubblicità troverete in queste pagine: Atene, Micene e Creta (Ottobre), Egitto (Novembre), Messico Maya (Dicembre), Giza (Capodanno 2012), Perù (Marzo 2012).