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NOVEMBRE 2012

Lo scorso mese di settembre, durante una conferenza di studi copti, la studiosa dell’Università di Harvard, Karen King, ha presentato un piccolo rettangolo di papiro che ha generato molto rumore, in quanto su quelle frammentarie righe Gesù parla ai suoi discepoli chiamando in causa una donna con il termine “mia moglie”. L’eccezionalità della notizia sta nel fatto che essa ha come fonte una rispettata studiosa accademica. Per approfondire quanto accaduto vi rimando all’ottimo articolo di Elisa Bosco a pag. 14. Dal mio punto di vista è opportuno fare delle considerazioni. La notizia è scoppiata come una bomba a livello mondiale proprio a Roma, dove la studiosa aveva partecipato ad un evento di livello internazionale. La King lo ha certamente programmato per dare più clamore alla cosa e in questo non ci vedo nulla di male. Da un punto di vista documentaristico, un testo antico le cui parole di Gesù chiamano in causa “sua moglie” è un fatto unico anche se, per chi si interessa di gnosticismo e primo cristianesimo non si tratta di una novità il fatto che questi primi cristiani sostenevano fortemente la vicinanza di Gesù con Maria Maddalena (sebbene nel piccolo frammento sia nominata una Maria senza ulteriori specifiche). Ma di questo parleremo fra breve. Non ho invece potuto fare a meno di notare la tempestività con cui L’Osservatore Romano, quotidiano del Vaticano, ha titolato il 27 settembre “Falso il papiro sulla moglie di Gesù", senza averlo mai visto da vicino né impegnandosi in un approfondimento con chi lo ha studiato e presentato al mondo. Prova ne sia che il direttore de L’Osservatore Romano Gian Maria Vian ha concluso “In ogni caso un falso”. Cosa vuol dire “In ogni caso”? È la classica frase di chi, al di là di qualsiasi prova presente e futura, rifiuta a priori il confronto. Medesima procedura è stata seguita dalla trasmissione Voyager del 5 ottobre, che ha sentenziato in prima serata, senza alcun approfondimento, che il papiro è falso, seguendo le medesime direttive. Con il risultato che ora, in Italia, tutti credono che si tratti davvero di un falso. La verità è che tale dichiarazione è basata solo su un’opinione, per quanto di un noto accademico come Alberto Camplani, docente di storia del cristianesimo all’Università La Sapienza, che però non ha studiato il reperto esprimendo solo un suo punto di vista. Un’opera di cattiva informazione, che si fonda sulla necessità di smentire quello che la chiesa romana vede come un argomento pericoloso. Ma non c’era da aspettarsi qualcosa di diverso, la stessa metodologia era già stata adottata nel 2006 con il Vangelo gnostico di Giuda. Come leggerete noi invece siamo andati molto più a fondo. Veniamo alla frase “mia moglie” presente nel papiro. La stessa King non è interessata a sapere se Gesù fosse sposato o meno (cosa che i nostri media asserviti ai poteri si sono ben guardati dal sottolineare), ma solo a capire il pensiero dei primi cristiani gnostici che si esprime attraverso queste parole. In realtà, grazie ai Vangeli ritrovati a Nag Hammadi in Egitto nel 1945, oggi conosciamo molto di più del pensiero gnostico che non la sola faziosa visione di Ireneo di Lione. Dunque possiamo anche interpretare quella frase al di là del fatto che lo status tra Gesù e la Maddalena fosse quello di marito e moglie carnali, cosa che personalmente a me interessa poco o nulla, in quanto la missione di questi due Messia (tale considero anche la Maddalena) era proprio quella di rappresentare i due aspetti del rebis alchemico e per fare ciò era necessaria un’unione di Cuore e di Fede, ma di certo non contrattuale. “Moglie” può voler dire anche “Compagna” e comunque non deve sorprendere se vangeli gnostici presentino tali informazioni, dato che il Vangelo di Filippo è esplicito in tal senso. Moglie per gli gnostici era la Sophia, la compagna eterna del Cristo in quanto Saggezza. Che poi la Maddalena possa aver rivestito un ruolo che incarnasse la Sophia questo dai Vangeli gnostici è più che chiaro, come i documenti di Nag Hammadi confermano, e dunque ella possedeva tra loro uno status e un ruolo messianico.