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Il 10 febbraio Il Fatto Quotidiano ha pubblicato il testo di un documento vaticano nel quale si parla della possibile morte di Papa Benedetto XVI entro un anno, cioè entro i primi mesi del 2013. Il documento parla solo di morte e non accenna al modo in cui questo dovrebbe accadere. L’ipotesi, avanzata da alcuni, di “morte violenta” del papa però non è campata in aria. Credo che questo documento abbia relazioni con il Terzo Segreto di Fatima, reso noto nel 2000 dalla Santa Sede, a nostro parere in modo incompleto. Nella parte non ufficializzata e “apocrifa” si faceva riferimento a una catastrofe planetaria generata da una guerra senza confini e a una crisi dottrinale della Chiesa, cose che sono sparite dalla versione ufficiale (divulgata proprio da Ratzinger), trasformata in una visione dai toni simbolici, con un “Vescovo vestito di bianco” che veniva assassinato, visione poi associata all’attentato di Giovanni Paolo II. Personalmente lo escludo, Papa Wojtyla non fu assassinato, sopravvisse all’attentato e, dunque, la visione non si adatta a lui. La parte ufficializzata del Terzo Segreto, a mio parere, fa riferimento a fatti ancora da verificarsi e il documento appena pubblicato potrebbe essere l’anticipazione dell’uccisione profetizzata dal Terzo Segreto di Fatima. Forse si tratterebbe proprio di Papa Ratzinger. Avranno pensato così anche coloro che hanno diffuso anonimamente dal Vaticano il documento, rileggendo diversamente il testo del Terzo Segreto? La nota sarebbe stata consegnata a Benedetto XVI lo scorso gennaio dal cardinale Castrillon con data 30 dicembre 2011. Oltre alla morte del Papa si fa anche il nome del successore, Angelo Scola, arcivescovo di Milano. La nota consegnata al Papa era in tedesco, in modo da evitarne la diffusione, ma questa c’è stata, e credo proprio per prevenire l’evento profetizzato nel Terzo Segreto. Il “perché” un documento riservato finisca sulla scriva- nia di un giornale libero è forse proprio per sventare questa possibilità. Se c’è un complot- to, renderlo noto aumenta il livello di sicurezza di che deve subirlo. Una scelta mirata che, come è nei metodi dei servizi segreti di ogni grande potenza del mondo, e il Vaticano è la più potente, ha voluto girarlo a un organo di informazione che generasse dubbi sull’affid- abilità della fonte. Il Fatto Quotidiano è indipendente, non riceve finanziamenti e, dunque, è davvero libero, e allo stesso tempo volesse assicurarsi che venisse pubblicato, bypassando le maglie dei grandi direttori dei quotidiani legati ai poteri forti e ai partiti politici e, quindi, in grado di censurarlo. Questo non è avvenuto e oggi il documento è confermato autentico, sebbene sia stato bollato quale “farneticazioni” dagli stessi che lo hanno consegnato al Papa. Non ci si poteva mica aspettare che dicessero: “È tutto vero!”. Immaginate che caos! È interessante che la Segreteria di Stato vaticana riceva un documento di questo tenore, ci si faccia quattro risate su e ci ponga un bollo per passarlo al Papa. Si sarà fatto quattro risate anche lui? Non credo. Che all’interno del Vaticano siano realmente preoccupati sembra trasparire dallo stesso fatto che tale documento avrebbe dovuto essere letto proprio dal Papa. Da lì in poi qualcosa è cambiato, e tutto questo sa di strategia. Ma “chi” ha fatto uscire questo documento dalle mura papali? Si tratta certamente di qualcuno che ha accesso alle docu- mentazioni strettamente attinenti il Papa. Essendo il documento in tedesco doveva essere in grado di comprenderne il contenuto. Quindi qualcuno molto vicino al Papa, se non il Papa stesso. D’altronde, chi potrebbe averne più paura se non lui, che conosce bene il segreto di Fatima relativo all’uccisione del “Vescovo Bianco” e che, consapevole delle oscure manovre interne ai diversi poteri in Vaticano, avrebbe dunque potuto concertare con i suoi, una diffusione “anonima” a mezzo stampa al fine di cautelarsi. Assurdo? Io dico, possibile. Sono certo che le paure nel Vaticano siano legate al testo del Terzo Segreto di Fatima e a quella visione da loro stessi ufficializzata della morte di un “Vescovo vestito di bianco”. Ma il Terzo Segreto, per la sua parte ancora non ufficializzata, è anche legato alla “fine di questo tempo”, cui è concatenata la fine della Chiesa Romana, anticipata nel testo apocrifo da una sua profonda crisi dottrinale oggi, infatti, al suo apice. Sconosciuti disegni e inquietanti ombre si muovono all’interno del Vaticano, in una lotta intestina tra poteri occulti che hanno davvero tanto a che fare con il Terzo Segreto di Fatima e gli Ultimi Tempi.