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Per illuminare un ambiente è necessario pigiare un interruttore? Se fossimo in grado di farlo semplicemente col pensiero parleremmo di magia o di avanzata tecnologia. Un team di fisici svedesi della Chalmers University of Technology di Gothenburg ha applicato questo principio alla fisica quantistica e allo studio di un gruppo di fotoni. L’obiettivo era tentare di sfruttare l’effetto Casimir affinché queste particelle si manifestassero letteralmente dal nulla. Creare qualcosa dal nulla dovrebbe essere impossibile e i fotoni da qualche parte devono pur provenire. Ma, stando a quest'esperimento, la risposta sembra essere “no", questi emergono proprio dal nulla, cioè dal Vuoto Quantico. Pur chiamandosi così, il Vuoto Quantico non è un vuoto, ma un “regno" che ribolle di “particelle virtuali" che spuntano dentro e fuori l'esistenza senza un motivo particolare. Queste particelle, di solito, quando vengono all'esistenza non durano molto, ma “vivono" o “vibrano" sufficientemente da poterle misurare. I fisici svedesi hanno preso queste particelle virtuali e le hanno trasformate in particelle reali, creando davvero qualcosa dal nulla attraverso un meccanismo quantico, una sorta di specchio elettromagnetico che si muove ad una frazione del 25% della velocità della luce. Tale velocità fa sì che si mettano in gioco delle forze per le quali le particelle virtuali divengono particelle reali e, impossibilitate ad annichilirsi, restano tali. Il risultato è quello che abbiamo detto all’inizio, cioè che dei fotoni sono letteralmente apparsi dal nulla. Tutti sappiamo che i fotoni sono particelle di luce, anzi ne costituiscono la sua qualità vibratoria. Dunque, ciò che gli scienziati svedesi hanno fatto è quello di creare luce dal nulla. Vi ricorda qualcosa? Bravi, il FIAT LUX del primo giorno della Genesi biblica. Al passo 1:3 leggiamo: «E sia la Luce e la Luce fu! Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre». Ancora una volta i primi passi che l’uomo muove nella fisica quantistica sembrano volere svelare quanto proviene dal passato più remoto, tuttora ricco del suo messaggio profondo, grazie alla codificazione di tali conoscenze scientifiche in testi antichi e sacri. Tali furono in quanto il sacro non può essere modificato ed è garanzia di prosecuzione e preservazione nelle Ere. Quello che l’uomo moderno sta sperimentando non è solo la riscoperta di un antico “modo” di pensare, ma anche quella di pensare un antico “mondo”da riscoprire. Sebbene ancora nell’ambito scientifico molti di questi esperimenti “quantistici” siano considerati una pura curiosità nei paradossi dell’infinitamente piccolo, sono certo che tale definizione è conseguenza di un premeditato spostamento dell’attenzione sul reale valore che queste scoperte potrebbero avere sulla consapevolezza e sulla coscienza, aprendo le porte alla libertà interiore dell’Uomo. E a questo mondo nessuno vuole veramente offrire gli strumenti affinché l’uomo si liberi da sè, perchè la libertà di un solo uomo è un pericolo per il sistema tutto. Questi, l’uomo libero, è come un seme che, per quanto piccolo, ha in sè le potenzialità di generare un’intera foresta (una nuova società). Ecco perchè il Maestro 2000 anni fa disse: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno» (Matteo 13:7) ma soprattutto in Matteo 4:30: «A che paragoneremo il regno di Dio, o con quale parabola lo rappresenteremo? Esso è simile a un granello di senape, il quale, quando lo si è seminato in terra, è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra; ma quando è seminato cresce e diventa più grande di tutti gli ortaggi; e fa dei rami tanto grandi, che all'ombra loro possono ripararsi gli uccelli del cielo». Un’occasione di risveglio sarà la nostra conferenza internazionale ENIGMA X, che si svolgerà a Roma il 21-22 gennaio 2012 (pag.13) con ben quattro relatori stranieri. Vi aspettiamo!!!! Intanto Buon 2012 (senza fini del mondo!!!)