In una cava vicino a Swindon, nella regione dei Cotswolds in Inghilterra, due cacciatori di fossili identificano un’ascia di pietra dei Neanderthal e cinque scheletri dei mastodonti preistorici...


BBC ONE, 21 dicembre

In una cava vicino a Swindon nella regione dei Cotswolds in Inghilterra, dopo che due cacciatori di fossili hanno identificato un’ascia di pietra dei Neanderthal, gli archeologi hanno portato alla luce cinque scheletri di mammut preistorici della steppa: zanne, denti e ossa delle zampe di due adulti, due giovani e un esemplare appena nato. I primi cacciatori vivevano qui 215.000 anni fa? Tra i reperti anche fragili ali di scarabeo, gusci di lumaca d'acqua dolce e strumenti di pietra dell'età di Neanderthal. Trovare esempi così antichi, in questo caso così ben conservati e così vicini agli strumenti in pietra di Neanderthal, è eccezionale. I mammut delle steppe vissero da circa 1,8 milioni di anni fa a circa 200.000 anni fa. Pertanto, se si determina che i segni di taglio trovati sulle ossa sono stati fatti a mano, quello di Swindon diventa il più antico sito di macellazione di Neanderthal scientificamente riconosciuto in tutta la Gran Bretagna. Siamo di fronte alla scoperta dell'era glaciale più significativa negli ultimi anni per comprendere meglio il contesto del cambiamento climatico attraversato dal nostro pianeta. Per cinque milioni di anni, i mammut hanno vagato per la Terra prima di svanire definitivamente quasi 4.000 anni fa. E fino a otto settimane fa nessuno sapeva perché fosse successo. Un articolo pubblicato questo ottobre sulla rivista "Nature" , dal professor Eske Willerslev, un membro del St John's College, dell'Università di Cambridge, ha dimostrato come gli scheletri di mammut fossero tradizionalmente usati per costruire rifugi e che gli arpioni fossero ricavati dalle loro zanne giganti. Tuttavia, nessuno è mai stato abbastanza sicuro che i cacciatori umani abbiano effettivamente contribuito all’estinzione di questa specie già provata dalla mancanza di vegetazione, loro fonte di cibo, causata dallo scioglimento degli iceberg. Con il riscaldamento del clima, gli alberi e le piante delle zone umide hanno preso il sopravvento e hanno sostituito gli habitat ancestrali delle praterie del mammut. Tutte queste scoperte saranno esplorate in un nuovo documentario della BBC, “Attenborough and the Mammoth Graveyard”, che andrà in onda il 30 dicembre 2021. Questo spettacolo vedrà anche la partecipazione del biologo evoluzionista, il professor Ben Garrod della University of East Anglia e gli archeologi del team di “DigVentures”, che hanno anche scoperto anche fragili ali di scarabeo, gusci di lumaca d'acqua dolce e strumenti di pietra dell'età di Neanderthal.


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Preparatevi a uno spettacolo veramente sensazionale. Questo pomeriggio l’esperienza più emozionante delle Orcadi sarà visibile a tutti, ovunque voi siate, quando il sole invernale incombe appena sulla cresta dei Coolags...

Preparatevi a uno spettacolo veramente sensazionale. Questo pomeriggio l’esperienza più emozionante delle Orcadi sarà visibile a tutti, ovunque voi siate, quando il sole invernale incombe appena sulla cresta dei Coolags. Il soslstizio d’inverno di quest’anno avrà come protagonista in streaming Maeshowe Chambered Cairn, la monumentale tomba a corridoio dell’Antica Scozia. Durante il giorno più corto dell’anno saranno esplorati i misteri di questo incredibile monumento, edificato 5.000 anni fa per celebrare la morte del Sole di pieno inverno, potente simbolo della Rinascita alla Luce tra due abissi di oscurità e del ritorno della Vita alla terra. Gli ultimi raggi del nostro Astro lucente al tramonto brilleranno attraverso il passaggio d'ingresso di Maeshowe per squarciare l'oscurità del tumulo. Sebbene si possa solo speculare sullo scopo di tale incredibile allineamento, ciò che è chiaro è l'abilità degli architetti e costruttori neolitici che l’hanno progettato e costruito. 

©Historic Environment Scotland
La chiave di questo evento è una connessione tra l'howe e il vicino monolite solitario, noto come Barnhouse Stone, con cui è allineato l'asse centrale del passaggio di ingresso interno. Un fenomeno affatto casuale, reso possibile da un incavo all'ingresso della tomba che sembra aver ospitato un tempo una pietra eretta, simile a quella di Barnhouse. Da qui, la linea viaggia verso Hoy's Ward Hill, in un luogo dove il sole tramonta 22 giorni prima e dopo il solstizio d'inverno. Questo periodo di tre settimane è indicato dagli archeastronomi come un mese megalitico, un sedicesimo di un anno. Recenti ricerche a Maeshowe hanno rivelato un altro interessante fenomeno solare: un periodo in cui il sole al tramonto riappare brevemente dal lato della collina di Hoy's Ward prima di scomparire sotto l'orizzonte. Questo fenomeno è stato battezzato "flashing", dai lampi di luce evidenti visti all'interno del tumulo.


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Nuovi affascinanti dettagli sono stati resi noti sulla collezione di oro , argento, gioielli, oggetti curiosi e tessuti sepolti nel sud-ovest della Scozia più di 1.000 anni fa.


The Scotsman, 17 dicembre

Nuovi affascinanti dettagli sono stati resi noti sulla collezione  di oro , argento, gioielli, oggetti curiosi e tessuti sepolti nel sud-ovest della Scozia  più di 1.000 anni fa. Verranno mostrati per la prima volta al pubblico sabato 25 dicembre dalla mostra del “Galloway Hoard” al National Museum of Scotland (NMS). Il tesoro , scoperto dai metal detector  nel 2014, contiene più di 100 oggetti. La sua peculiarità è il ripetersi del numero quattro, non solo negli strati di sepoltura, ma anche nel numero di bracciali e anelli che lo compongono, corredato da singolari incisioni che fanno riferimento ad altrettanti nomi, come se fosse stato deposto da quattro persone diverse intorno al 900 d.C.. Gli archeologi ritengono si tratti di quattro distinti proprietari, di variegata estrazione sociale, che potrebbero essersi uniti per seppellire questa spettacolare e profondamente mistica collezione culturalmente inestimabile dell'era vichinga. Il tutto corredato da una misteriosa iscrizione runica ancora da tradurre. Chi e perché avvolse nella lana questo tesoro? Secondo i ricercatori siamo di fronte a un tesoro ritualmente assemblato, che rappresenta quattro individui provenienti da diversi stati della Scozia. L’alto valore simbolico degli oggetti accuratamente nascosti ha messo in evidenza il profilo cultuale delle reliquie . Non sono stati assemblati di fretta. Di particolare rilievo un vaso di cristallo di rocca con un coperchio di lega di argento e oro, decorato con leopardi, tigri e simboli religiosi zoroastriani . Il che suggerisce che si tratti di un oggetto prezioso proveniente dall’Asia, ovvero dall’altra parte del mondo allora conosciuto. L’oggetto risalirebbe al 680-780 d.C. ed è probabile che sia stato importato lungo le vaste rotte commerciali dall’Asia attraverso la Russia. Misura solo circa cinque centimetri di altezza. I ricercatori ritengono che un tempo contenesse un profumo o un'altra pozione pregiata che potrebbe essere stata usata per ungere i re o nelle cerimonie religiose. Una scoperta davvero insolita: solo altri due vasi simili sono stati trovati tra i tesori vichinghi in Gran Bretagna e Irlanda, entrambi originari del continente. La superficie scolpita del cristallo di rocca del “Galloway Hoard”, sembra quella di un #capitello  di una #colonna  di cristallo in stile #corinzio . Un esemplare unico per la Gran Bretagna altomedievale , ma ci sono paralleli all'interno dell'Impero Romano, custoditi nella collezione Vaticana , dove ci sono diverse forme di colonne di cristallo  intagliato. Gli studiosi ritengono avesse 500 anni quando fu trasformato alla fine dell'VIII o all'inizio del IX secolo in una piccola ampolla  ricoperta d’oro. Il lavoro di restauro ha fornito anche un'altra interessante scoperta su questo vaso: un'iscrizione latina sulla sua base. Le lettere tradotte ne attribuirebbero la paternità al vescovo Hyguald , indicando una possibile provenienza di questo, come di altri oggetti del tesoro dalla Northumbria. Secondo Il dott. Martin Goldberg, responsabile della sezione di Archeologia Medievale presso NMS “Il tipo di liquido che ci aspetteremmo sarebbe qualcosa di molto esotico, forse un profumo dall’Oriente, come la seta che lo avvolge”. Studi futuri potrebbero essere in grado di trovare oligoelementi delle sostanze chimiche che hanno creato il liquido contenuto nel piccolo vaso.


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Un oggetto insolito scoperto dai metal detector nel 2020 nel nord-est dell'Inghilterra lascia perplessi gli studiosi...


The Telegraph, 14 dicembre

Un oggetto insolito scoperto dai metal detector nel 2020 nel nord-est dell'Inghilterra lascia perplessi gli studiosi. In questo caso non sono gli archeologi ad essere perplessi, ma gli esperti linguistici che studiano le origini e l'evoluzione della lingua inglese. L'oggetto in questione è una piccola croce medievale d'oro che è stata trovata lungo le rive del fiume Tweed vicino a Berwick nella contea di Northumbria, nel nord dell'Inghilterra. L'esistenza di questa croce medievale è stata recentemente annunciata dal British Museum, come parte della sua divulgazione annuale sui significativi reperti archeologici rinvenuti nel Regno Unito l'anno scorso. La minuscola croce medievale in metallo prezioso è lunga solo 2,5 per 1,5 centimetri e ha un foro in un'estremità che mostra che è stata indossata come ciondolo. Gli studiosi hanno determinato che la croce è stata realizzata tra il 700 e il 900 d.C.. Ciò che rende questa piccola croce così straordinariamente rara è che è incisa con una scrittura runica ed è il primo ciondolo a croce medievale mai trovato che abbia questa caratteristica. Il messaggio di sei lettere apparentemente identifica il proprietario della croce, un uomo che sembra essere stato chiamato Eadruf. Un nome insolito nell’Inghiterra medioevale. Il professor John Hines, archeologo e specialista in linguistica antica dell'Università di Cardiff, pensa si tratti di una contrazione di Eardwulf, un nome popolare nel IX secolo, condiviso da una serie di noti personaggi storici, tra cui Eardwulf di Lindisfarne, vescovo di una comunità monastica che inizialmente si trovava sull'Isola Santa di Lindisfarne, appena al largo della costa nord-orientale dell'Inghilterra. Forse fu proprio lui il proprietario di questa croce. Resta un mistero però la presenza delle rune su di essa.


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Scoperta in Italia la sepoltura altamente decorata di 10.000 anni fa di una bambina adornata con 60 perline in conchiglie perfettamente forate, quattro ciondoli ricavati da frammenti di bivalvi e un artiglio di gufo reale...


Scientific Report (Nature), 14 dicembre

Scoperta in Italia la sepoltura altamente decorata di 10.000 anni fa di una bambina adornata con 60 perline in conchiglie perfettamente forate, quattro ciondoli ricavati da frammenti di bivalvi e un artiglio di gufo reale. Gli archeologi l'hanno chiamata Neve, è la bambina più antica mai ritrovata in una sepoltura del primo Mesolitico in Europa. La scoperta, appena pubblicata sulla rivista "Nature", è stata fatta in Liguria, nella grotta Arma Veirana, nell'entroterra di Albenga, in provincia di Savona. Gli esami del DNA e dei denti hanno portato gli scienziati a indicare che la neonata avesse tra i 40 e i 50 giorni di vita quando morì. Questa scoperta testimonia come tutti i membri della comunità, anche i neonati, anticamente erano riconosciuti come persone a pieno titolo e godevano di un trattamento egualitario. La sepoltura di Neve è simile a quella di bambini di 11.500 anni precedentemente trovati a  Upward Sun River, in Alaska. Ciò suggerisce che questo atteggiamento sociale potrebbe avere origine da una cultura ancestrale condivisa con i popoli che migrarono in Europa e Nord America. La scoperta, e lo studio correlato, sono frutto del lavoro di un team coordinato da ricercatori italiani - Stefano Benazzi (Università di Bologna), Fabio Negrino (Università di Genova) e Marco Peresani (Univerisità di Ferrara) - e comprende anche studiosi della University of Colorado Denver (Usa), dell'Università di Montreal (Canada), della Washington University (Usa), dell'Università di Tubinga (Germania) e dell'Institute of Human Origins dell'Arizona State University (Usa). Gli scienziati sottolineano, nell'articolo, come sia molto raro ritrovare sepolture ben conservate come questa nel periodo in questione, immediatamente dopo la fine dell'ultima glaciazione. Arma Veirana è un luogo popolare nell'Italia nord-occidentale, non solo tra le famiglie locali, ma anche tra i saccheggiatori, i cui scavi hanno portato alla luce gli strumenti della tarda era glaciale che per primi hanno attirato l'attenzione degli archeologi nel 2015. Il team ha trascorso le prime due stagioni lavorando vicino all'imboccatura della grotta, dove hanno scoperto i cosiddetti strumenti "musteriani" associati ai Neanderthal e risalenti a più di 50.000 anni fa. Incuriositi dalla scoperta di strumenti più "recenti", che sembravano essere erosi dalle profondità della grotta, i ricercatori hanno iniziato a esplorare questi strati di sedimenti, dissotterrando una serie di perline di conchiglie perfettamente perforate, come da uno strumento di alta tecnologia, che presto hanno portato alla scoperta della calotta cranica di Neve da parte dell'antropologa Claudine Gravel-Miguel. 


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Una recente indagine subacquea ha individuato i resti che potrebbero corrispondere al mitico tempio fenicio-punico di Melquart ed Ercole a Cadice, in un'area tra Camposoto e Sancti Petri, a Chiclana...


La Razòn,15 dicembre

Una recente indagine subacquea ha individuato i resti che potrebbero corrispondere al mitico tempio fenicio-punico di Melquart ed Ercole a Cadice, in un'area tra Camposoto (San Fernando) e Sancti Petri, a Chiclana. Ritrovamento che, se confermato, potrebbe risolvere una delle grandi incognite dell'archeologia. La struttura, situata a una profondità compresa tra cinque e tre metri e con dimensioni di 300 metri di lunghezza e 150 di larghezza, è stata localizzata grazie al lavoro di telerilevamento effettuato da Ricardo Belizón Aragón e Antonio Sáez Romero, dell'Università di Siviglia. La ricerca, presentata oggi al Centro di Archeologia Subacquea di Cadice, ha determinato l'esistenza nei dintorni del canale Sancti Petri di altre strutture che potrebbero corrispondere a porti e altri edifici che indicherebbero l'esistenza di un’antica strtuttura ormai sommersa. Il luogo e le caratteristiche in cui sono stati collocati i possibili resti di questo ricercato tempio, sottoposto all'ondeggiare delle maree, che rende difficili le indagini, corrispondono alle descrizioni dello spazio mitico riportate nei loro testi da autori classici come Strabone, Posidonio e Filostato, tra i tanti, corroborando la loro teoria. Il punto del ritrovamento dista circa quattro chilometri da quello recentemente segnalato da un'altra indagine di esperti delle università di Córdoba e Cadice. Dopo la prima analisi delle informazioni ottenute, unitamente ai dati documentali e archeologici già esistenti sull'area, il personale della Delegazione Territoriale, dell'Università di Siviglia e del Centro di Archeologia Subacquea ha compiuto diversi sopralluoghi. I dati raccolti hanno rivelato l'esistenza di un ambiente totalmente diverso da quello sinora ipotizzato: un nuovo paesaggio costiero e un litorale fortemente antropizzato, con la presenza di possibili dighe foranee, grandi edifici e anche un possibile bacino portuale chiuso. La ricerca futura si concentrerà sulla conduzione di indagini archeologiche (terrestri e subacquee), studi documentali e geoarcheologici specifici e campionamenti paleoambientali.


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I ricercatori potrebbero aver scoperto le prime prove di ominidi, o primi esseri umani, che trasformano l'ambiente. L'impronta distintiva dell’attività dell’uomo è stata identificata vicino a un grande specchio d'acqua nella regione che circonda un luogo di scavo nella valle di Geisel in Sassonia-Anhalt, risalente a circa 125.000 anni fa…


Science Advance, 15 dicembre 

I ricercatori potrebbero aver scoperto le prime prove di ominidi, o primi esseri umani, che trasformano l'ambiente. L'impronta distintiva dell’attività dell’uomo è stata identificata vicino a un grande specchio d'acqua nella regione che circonda un luogo di scavo nella valle di Geisel in Sassonia-Anhalt, risalente a circa 125.000 anni fa. Centinaia di ossa di animali macellati, circa 20.000 manufatti in pietra e prove di incendi sono stati scoperti in un sito di Neanderthal nel bacino del lago Neumark-Nord nella valle del Geisel, nella Germania centrale, da un team di ricercatori guidati da Wil Roebroeks dell'Università di Leida. Campioni di polline antico nel sito indicano che l'area era stata ripulita dagli alberi, mentre i conteggi del polline nelle vicine montagne Harz mostrano che erano boschive. I Neanderthal e altri primi esseri umani sono stati un fattore nel plasmare la vegetazione in questo ambiente. Sulla base di tali evidenze, gli studiosi ritengono che le attività che includono la caccia, la lavorazione degli animali, la produzione di utensili e l'uso del fuoco potrebbero spiegare perché le foreste della regione sono state disboscate durante questo periodo rispetto alla vegetazione che circonda altri laghi vicini. La scoperta aggiunge un aspetto importante al comportamento umano primitivo, compreso l'uomo di Neandertal, poiché mostra che gli esseri umani erano già un fattore visibile a livello locale nella formazione della vegetazione 125.000 anni fa. I risultati della ricerca, ancora in corso, potrebbero complicare la comprensione da parte degli scienziati dell'ultimo periodo interglaciale, iniziato circa 130.000 anni fa e terminato circa 115.000 anni fa.


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Con grande sorpresa degli archeologi nella città di Magdala, oggi conosciuta come Migdal, è stata trovata una seconda sinagoga, che si pensa risalga a 2000 anni fa, approssimativamente tra il 516 a.C. al 70 d.C., ma potrebbe essere più antica. È la prima volta, infatti, che due sinagoghe del periodo del Secondo Tempio vengono identificate in una sola città. Stiamo parlando della presunta città natale di Maria Maddalena, la controversa figura femminile che rimase con Gesù mentre affrontava la crocifissione e che fu la prima persona cui apparve dopo la sua risurrezione...


The Jerusalem Post, 12 dicembre

Con grande sorpresa degli archeologi nella città di Magdala, oggi conosciuta come Migdal, è stata trovata una seconda sinagoga, che si pensa risalga a 2000 anni fa, approssimativamente tra il 516 a.C. al 70 d.C., ma potrebbe essere più antica. È la prima volta, infatti, che due sinagoghe del periodo del Secondo Tempio vengono identificate in una sola città. Stiamo parlando della presunta città natale di Maria Maddalena, la controversa figura femminile che rimase con Gesù mentre affrontava la crocifissione e che fu la prima persona cui apparve dopo la sua risurrezione. La stessa che in diversi testi dell'era paleocristiana viene indicata "apostola" al pari di Pietro. Anche se gli archeologi non sono sicuri che le rovine ora chiamate Migdal appartengano davvero alla comunità menzionata nei testi antichi, la sua posizione corrisponde a queste descrizioni. Fondato nel II secolo a.C. all’inizio del periodo asmoneo, Migdal era un villaggio di pescatori. Nei testi biblici, la città è indicata come "Magdala Nunayya" o "Città dei pesci". Il nuovo centro religioso appena scoperto getta nuova luce su quell’antica comunità sulla sponda occidentale del Mar di Galilea. Dina Avshalom-Gorni, archeologa dell’Università di Haifa e co-direttrice degli scavi, suppone possa trattarsi di un edificio dedicato alla lettura e allo studio della Torah e alle riunioni sociali, per il suo stile più semplice rispetto alla sinagoga rinvenuta nel 2009. Costruita in basalto vulcanico, calcare e gesso, la seconda sinagoga appena scoperta è composta da una sala principale e da altre due stanze. Una delle stanze più piccole ospita una mensola in pietra che potrebbe aver contenuto i rotoli della Torah. Sono stati individuati anche sei pilastri, che probabilmente sorreggevono il tetto, e residui d’intonaco bianco che mostrano ancora decorazioni con disegni colorati. Il sito conteneva anche portacandele in ceramica, ciotole di vetro modellato, anelli e utensili in pietra usati per i rituali di purificazione. L’altra sinagoga è invece più grande e più riccamente decorata. I due centri religiosi si trovavano a poca distanza l’uno dall’altro in una sezione dell’antica città che ospitava bagni rituali ebraici. Non è chiaro se le due costruzioni si succedano nel tempo. Al momento prevale l’ipotesi che si tratti di strutture coeve, il che indicherebbe che Migdal era un centro abbastanza grande da aver bisogno di due sinagoghe quali di luoghi di incontro del quartiere e centri di apprendimento.


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Quando un vecchio faggio è caduto durante le tempeste invernali in Irlanda nel 2015, sotto la gigantesca massa di radici estratte dal terreno sono stati trovati i resti di un ragazzo medievale. L'albero secolare è stato sradicato a Collooney, una cittadina nella contea di Sligo, sulla costa nord-occidentale dell'Irlanda. Le analisi preliminari delle ossa dell'osteoarcheologa Linda Lynch e altri presso Sligo-Leitrim Archaeological Services (SLAS), una società di consulenza privata, hanno rivelato i resti di un giovane che aveva tra i 17 e i 20 anni quando è morto. I ricercatori hanno anche datato le ossa misurando il carbonio-14 , un isotopo radioattivo naturale chiamato anche radiocarbonio...


British Archaeology,  dicembre 2021

Quando un vecchio faggio è caduto durante le tempeste invernali in Irlanda nel 2015, sotto la gigantesca massa di radici estratte dal terreno sono stati trovati i resti di un ragazzo medievale. L'albero secolare è stato sradicato a Collooney, una cittadina nella contea di Sligo, sulla costa nord-occidentale dell'Irlanda. Le analisi preliminari delle ossa dell'osteoarcheologa Linda Lynch e altri presso Sligo-Leitrim Archaeological Services (SLAS), una società di consulenza privata, hanno rivelato i resti di un giovane che aveva tra i 17 e i 20 anni quando è morto. I ricercatori hanno anche datato le ossa misurando il carbonio-14 , un isotopo radioattivo naturale chiamato anche radiocarbonio. Poiché questo isotopo, un elemento con un diverso numero di neutroni nel suo nucleo, decade a una velocità regolare, gli scienziati possono stabilire quanti anni ha un materiale organico, misurando la quantità di radiocarbonio presente. Hanno così scoperto che il ragazzo sarebbe morto tra il 1030 e il 1200 d.C., e a quanto pare la sua morte è stata violenta, poiché Lynch ha trovato diverse ferite alle costole e sulla mano, probabilmente inferte con un coltello. L'intero scheletro è stato sepolto con cura, ma quando l'albero è stato sradicato, ha strappato dal terreno la parte superiore del corpo, che era impigliata nelle radici. Al momento non  sono state trovate altre sepolture nella zona, ma documenti del XIX secolo affermano che ci sono una chiesa e un cimitero da qualche parte nelle vicinanze. Il team scientifico sta ancora indagando sui resti. Lo scheletro è stato inviato al National Museum of Ireland, Dublino.


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La nuova datazione al radiocarbonio di alcuni dei 10.000 monoliti di pietra nel sito archeologico di Sakaro Sodo, nel sud dell'Etiopia, indica che il più antico dei monumenti stele alti sei metri a forma di fallo è estratto, eretto e scolpito nel I secolo d.C., circa 1.000 anni prima di quanto si pensasse in precedenza. Nonostante la natura impressionante del sito archeologico, si sa poco sul perché o su come siano stati costruiti i monoliti...


Washington State University (WSU), 9 dicembre

La nuova datazione al radiocarbonio di alcuni dei 10.000 monoliti di pietra nel sito archeologico di Sakaro Sodo, nel sud dell'Etiopia, indica che il più antico dei monumenti stele alti sei metri a forma di fallo è estratto, eretto e scolpito nel I secolo d.C., circa 1.000 anni prima di quanto si pensasse in precedenza. Nonostante la natura impressionante del sito archeologico, si sa poco sul perché o su come siano stati costruiti i monoliti. Per l’archeologo Ashenafi Zena, autore principale dello studio ed ex ricercatore di dottorato della WSU ora presso la State Historical Society of North Dakota, e Andrew Duff, professore di antropologia alla WSU, le pietre nella zona di Gedeo variano per dimensioni, funzione e disposizione nel paesaggio, e alcune sono state scolpite con volti o altri disegni. I monumenti disposti in uno schema lineare possono aver commemorato il trasferimento di potere o un rito iniziatico, mentre si pensa che alcune delle pietre più recenti a Tuto Fela siano state utilizzate come segni di sepoltura. Le nuove date suggeriscono che i monumenti più antichi furono eretti all'incirca nello stesso periodo in cui furono introdotti nella regione l'addomesticamento degli animali e sistemi sociali ed economici più complessi. Oltre a spostare di un millennio la data della prima costruzione dei monoliti, i ricercatori hanno anche determinato dove gli antichi costruttori del sito probabilmente estraevano la pietra grezza per il progetto. Hanno anche identificato, per la prima volta, le prime fonti conosciute di manufatti di ossidiana che sono stati recuperati dai siti delle stele di Gedeo. Sorprendentemente, la maggior parte dell'ossidiana che i ricercatori hanno identificato a Sakaro Sodo proviene da circa trecento chilometri di distanza, nel nord del Kenya, dimostrando che le persone di quei luoghi ricavavano le loro materie prime attraverso lo scambio o il commercio.


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Uno scheletro di quasi 1.900 anni è stato rinvenuto con un chiodo conficcato nell'osso del tallone durante gli scavi archeologici che la Albion Archaeology sta conducendo a Fenstanton, sotto la guida di David Ingham. Trovato nel sito di un futuro sviluppo abitativo nel Cambridgeshire, lo scheletro ha quasi 1.900 anni. Di età compresa tra i venticinque e i trentacinque anni al momento della morte, l'uomo era stato sepolto con le braccia sul petto in una tomba con una struttura in legno, forse una bara, in uno dei cinque cimiteri intorno a un insediamento romano appena scoperto tra la Cambridge romana e Godmanchester...


BBC, 7 dicembre

Uno scheletro di quasi 1.900 anni è stato rinvenuto con un chiodo conficcato nell'osso del tallone durante gli scavi archeologici che la Albion Archaeology sta conducendo a Fenstanton, sotto la guida di David Ingham. Trovato nel sito di un futuro sviluppo abitativo nel Cambridgeshire, lo scheletro ha quasi 1.900 anni. Di età compresa tra i venticinque e i trentacinque anni al momento della morte, l'uomo era stato sepolto con le braccia sul petto in una tomba con una struttura in legno, forse una bara, in uno dei cinque cimiteri intorno a un insediamento romano appena scoperto tra la Cambridge romana e Godmanchester. Una volta che i suoi resti furono portati in un laboratorio a Bedford, fu fatta una macabra scoperta: un chiodo attraverso l'osso del tallone, che gli esperti ora dicono sia la migliore prova fisica di una crocifissione nel mondo romano. I chiodi usati per la crocifissione sono un ritrovamento raro, molto probabilmente perché le vittime non avrebbero spesso ricevuto un'adeguata sepoltura e, contrariamente secondo le opinioni popolari, era comunemente eseguito utilizzando la corda. Dopo un'analisi prolungata, la crocifissione è stata stabilita come l'unica spiegazione probabile. L'uomo di Fenstanton è stato trovato con un chiodo di ferro nel calcagno destro, il calcagno, che sarebbe stato inserito nei lati di un legno verticale. E, sebbene il luogo della crocifissione sia sconosciuto, è probabile che fosse altrove. Il ritrovamento è l'unico esempio di prova fisica della crocifissione nel nord-Europa e il quarto riportato in tutto il mondo, due dei quali non avevano chiodi associati, ma solo fori. Un calcagno con un chiodo nella stessa posizione del nuovo ritrovamento è stato trovato casualmente da costruttori in Israele nel 1968. Era meno ben conservato e soggetto a qualche controversia.


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Gli archeologi hanno portato alla luce due tombe con resti umani con lingue d'oro nel sito archeologico di El-Bahnasa nel governatorato di Minya nell'Alto Egitto. La scoperta è stata fatta durante i lavori di scavo effettuati da una missione archeologica spagnola dell'Università di Barcellona e dell'IPOA. All'ingresso della prima tomba, i ricercatori hanno trovato due serie di resti umani i cui crani erano stati dotati di lingue d'oro. All'interno di questa tomba, aperta e saccheggiata nell'antichità, è stato ritrovato un grande sarcofago in pietra calcarea con coperchio a forma di donna. La seconda tomba, invece, era ancora sigillata...


Ahram Online, 5 dicembre

Gli archeologi hanno portato alla luce due tombe con resti umani con lingue d'oro nel sito archeologico di El-Bahnasa nel governatorato di Minya nell'Alto Egitto. La scoperta è stata fatta durante i lavori di scavo effettuati da una missione archeologica spagnola dell'Università di Barcellona e dell'IPOA. All'ingresso della prima tomba, i ricercatori hanno trovato due serie di resti umani i cui crani erano stati dotati di lingue d'oro. All'interno di questa tomba, aperta e saccheggiata nell'antichità, è stato ritrovato un grande sarcofago in pietra calcarea con coperchio a forma di donna. La seconda tomba, invece, era ancora sigillata. Conteneva un sarcofago in pietra calcarea con coperchio a forma di uomo, due nicchie con vasi canopi e più di 200 manufatti, tra cui amuleti, perline e statuine ushabti di maiolica turchese. Le tombe sono sembra appartengano alla XXVI dinastia, tra il 688 e il 525 a.C., che è anche chiamata periodo Saita, dal nome della capitale Sais nel delta occidentale del Nilo. La missione opera nell'area di El-Bahnasa dal 1992, guidata da Maite Mascort e Esther Pons Melado. In questi anni sono stati rinvenuti diversi reperti, tra cui una collezione di epoca saita, greco-romana e copta.


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